Le cose che abbiamo fatto:
- preparare centinaia di panini per persone che vivono nella foresta, in attesa di passare il confine. insacchettarli insieme ad altro cibo ricco di energia.
- portare loro il tutto.
- pulire le baracche di quello che chiamiamo l’inferno, stazione dei bus abbandonata in centro città a Belgrado che ‘ospita’ oltre mille uomini, lasciati a loro stessi, se non fosse per la ricca presenza di volontari che arrivano da tutto il mondo.
- portare materiale per poter inaugurare le docce, un camion con dentro quattro posti costruiti con maestria, dove i ragazzi, la mattina, possono prendersi cura della propria igiene.
- sostenere il progetto di un volontario che porterà i 40 minori nelle foreste per una giornata intera, insegnando loro l’orientamento, la sopravvivenza, e la bellezza della natura.
- comprare alcuni strumenti musicali, al fine di alzare l’umore e donare momenti di spensieratezza a queste persone, in perenne contatto con una realtà desolante.
poi abbiamo parlato,
ballato,
fatto esercizi di boxe,
ascoltato,
giocato a calcio,
sfamato cani randagi,
intervistato,
mangiato,
curato,
abbracciato,
riso e pianto.
abbiamo costruito legami,
vissuto istanti,
abbiamo visto rinascere un uomo che aveva perso la memoria,
abbiamo collaborato con tanti splendidi e puliti volontari.
questo e molto altro l’abbiamo fatto noi.
ed è giusto che vi aggiorni su come e dove vanno le vostre donazioni e le vostre e nostre energie.
ma quello che abbiamo RICEVUTO
è miliardi di volte più intenso.
inenarrabile, cristallino.
quello non ve lo posso spiegare.
grazie ad ognuno di voi,
che ci sostenete e seguite,
e ad ognuno di loro,
che ci accoglie in questa grande famiglia,
grazie ai miei compagni di viaggio, che, onestamente, spaccano il culo,
e a tutti i volontari che abbiamo avuto la fortuna di incontrare.
tutto questo,
ora,
sulla pelle.
Siamo stati a Belgrado con dei furgoni, portando vestiti, beni di prima necessità, tutto quello che serviva per le persone nel campo profughi.
La missione è finita perchè hanno demolito le baracche, ma l’aiuto sulla rotta balcanica da parte nostra continua, abbiamo intenzione di andare in Bosnia, dove stanno arrivando nuove ondate di persone.